Arti Bionici & Arti Bionici Extra Corporei

Arti Bionici

Sono stati fatti progressi significativi nella creazione di arti bionici dotati di senso del tatto! Si tratta di un campo innovativo che combina robotica avanzata, neuroscienze e bioingegneria per migliorare la qualità della vita delle persone con amputazioni.

1. Come funziona il tatto negli arti bionici

  • Sensori tattili: Gli arti bionici avanzati sono dotati di sensori in grado di rilevare pressione, temperatura e vibrazioni. Questi sensori imitano le funzioni della pelle umana.
  • Interfaccia neurale: Per trasmettere le informazioni tattili al cervello, i ricercatori usano interfacce neurali che collegano i sensori bionici ai nervi residui nell’arto amputato.
  • Stimolazione elettrica: Impulsi elettrici vengono inviati ai nervi, ricreando sensazioni che il cervello percepisce come “tatto”.

2. Esempi di applicazioni

  • Progetto europeo NEBIAS: Questo progetto ha sviluppato arti bionici che possono trasmettere sensazioni tattili complesse. Persone con protesi sono riuscite a percepire consistenza, forma e peso degli oggetti.
  • Protesi della DARPA (Revolutionizing Prosthetics Program): Negli Stati Uniti, la DARPA ha creato protesi che permettono agli utenti di sentire tocchi leggeri e distinguere oggetti di diversa consistenza.

3. Benefici

  • Maggiore controllo: Il feedback tattile aiuta le persone a controllare meglio l’arto bionico, migliorando la presa e riducendo il rischio di caduta degli oggetti.
  • Esperienza naturale: Il senso del tatto rende l’arto bionico più “integrato” nella percezione del corpo, riducendo la sensazione di estraneità.
  • Benessere psicologico: Sentire di nuovo è spesso un grande sollievo emotivo e contribuisce al recupero dell’autonomia.

4. Sfide attuali

  • Costo: Questi dispositivi sono molto costosi e non sempre accessibili a chi ne ha bisogno.
  • Durata e affidabilità: I sensori e le interfacce devono essere robusti per un uso quotidiano.
  • Compatibilità con il corpo umano: Le interfacce neurali devono essere biocompatibili per evitare rigetti o infezioni.

Arti extracorporei controllati tramite interfaccia computer

Un’altra innovazione straordinaria nel campo della neuro-tecnologia è lo sviluppo di arti extracorporei controllati tramite interfacce computerizzate. Questo approccio è progettato per persone che non hanno perso un arto ma che non possono utilizzarlo a causa di paralisi, lesioni al midollo spinale o altre disabilità motorie. Ecco come funziona:

1. Il concetto di arto extracorporeo

Un arto extracorporeo è una protesi robotica esterna che non sostituisce un arto mancante ma si aggiunge al corpo per svolgere funzioni motorie. Questo dispositivo è controllato attraverso segnali cerebrali, bypassando il sistema nervoso danneggiato.

2. Come funziona

Interfaccia cervello-computer (BCI):

  • Decodifica dei segnali neurali: Gli elettrodi (impiantati nel cervello o posizionati sulla superficie del cuoio capelluto) captano i segnali cerebrali associati all’intenzione di movimento.
  • Elaborazione dei segnali: Un computer interpreta i segnali cerebrali e li traduce in comandi per il controllo dell’arto robotico.
  • Esempio: Se una persona pensa “muovi la mano”, il sistema interpreta il segnale e attiva il movimento del dispositivo robotico.

b. Sensori tattili e feedback:

  • L’arto extracorporeo può essere dotato di sensori tattili che inviano informazioni sul contatto, la pressione o la consistenza al cervello, restituendo una sensazione “virtuale” di tatto.
  • Questo feedback avviene tramite stimolazione dei nervi periferici o direttamente del cervello.

c. Controllo tramite segnali muscolari residui:

  • In alcuni casi, elettrodi possono essere posizionati su muscoli ancora funzionanti (anche se indeboliti), permettendo di inviare comandi all’arto robotico.

3. Applicazioni principali

  1. Per paralisi totale o parziale: Persone con lesioni al midollo spinale possono usare questi dispositivi per riacquisire funzioni motorie come afferrare, muovere o manipolare oggetti.
  2. Ampliamento delle capacità umane: In futuro, questi arti potrebbero essere usati per “estendere” le capacità naturali, come avere una mano extra per svolgere attività complesse.
  3. Realtà virtuale e robotica remota: Gli stessi principi vengono applicati per controllare robot o macchinari a distanza tramite il pensiero.

4. Esempi concreti

  • Progetti universitari: Il MIT e l’Università di Pittsburgh hanno sviluppato sistemi di interfaccia cervello-computer per controllare arti robotici con grande precisione.
  • Applicazioni cliniche: Alcuni pazienti paralizzati sono riusciti a controllare braccia robotiche per svolgere attività quotidiane, come mangiare o bere.

5. Benefici

  • Indipendenza: Le persone paralizzate possono riacquistare autonomia, migliorando la qualità della vita.
  • Ampliamento delle opzioni terapeutiche: Questi dispositivi rappresentano una soluzione per chi non può beneficiare di altre tecniche di riabilitazione.
  • Integrazione corpo-macchina: Il feedback tattile e l’intuitività del controllo rendono questi dispositivi sempre più naturali da usare.

6. Sfide attuali

  • Precisione dei segnali: I segnali neurali sono complessi da interpretare, e il sistema richiede un alto livello di calibrazione.
  • Invasività: Le interfacce cerebrali impiantabili comportano rischi medici, anche se le tecnologie non invasive stanno migliorando.
  • Accessibilità economica: I costi di sviluppo e produzione sono ancora elevati.
  • Adattamento personale: Ogni dispositivo deve essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e ai segnali unici dell’utente.