Il microfono dinamico, elettronicamente parlando “trasduttore elettrico” cioè, un apparecchio che trasforma in elettricità una forza fisica. Nel nostro caso la forza fisica è data dallo spostamento dell’aria “la nostra voce” che infliggiamo sul trasduttore.
Come si può vedere dalla figura il principio è ben comprensibile, la membrana viene colpita dalle onde sonore che può essere il nostro parlato, la membrana muovendosi in contemporanea muove anche le spire di rame che sono avvolte intorno ad un magnete, questo movimento genera una campo magnetico che a sua volta sarà trasformato in impulsi di corrente alternata.
Il microfono dinamico o a bobina mobile è quello più usato in generale, cantanti, conferenze, giornalisti, lo usano quotidianamente. Ne esistono di economici e professionali, si può partire da 20 euro fino ad arrivare anche a 800 / 1000 euro, è resistente agli urti, versatile per ogni esigenza non necessita di nessuna alimentazione, l’unico svantaggio è quello di non avvicinarlo ad un campo magnetico, uno svantaggio molto trascurabile, io personalmente nella mia esperienza non ho mai visto un microfono dinamico influenzato da un campo magnetico.
Microfoni a condensatore
Il microfono a condensatore usa al posto di una bobina mobile due lamine, di qui una è fissa e l’altra vibra al passaggio delle onde sonore, le lamine sono anche dette armature. Questo tipo di microfono è usato generalmente per registrare voci, molto usato negli studi di registrazione, e in tutti quei lavori dove si esige una voce perfetta. Necessita di alimentazione, è un microfono estremamente delicato agli urti, i costi sono alti, un microfono professionale a condensatore può arrivare a oltrepassare i 5000 euro Telefunken U-47 anche se se ne trovano a prezzi molto più bassi con ottime prestazioni come il Rode NT2000 che si aggira intorno alle 500 euro
Inutile scendere nei dettagli di altri tipi di microfoni ormai vintage, li elencherò velocemente, esiste il microfono a nastro si usava negli anni 60/70, esistono i microfoni piezoelettrici usati nella telefonia, videosorveglianza, e sono usati anche da molti musicisti per accordare chitarre ed altri strumenti.
Molto utile invece parlare della direzionalità dei microfoni, lo schema sotto semplifica a capire ogni tipo di microfono
Omnidirezionale si usa per riprendere spazi aperti, i suoni vengono catturati a 360 gradi, è chiamato anche volgarmente microfono panoramico, se si vogliono catturare gli applausi di un pubblico, se si vuole misurare la risposta in frequenza di un ambiente, se si vuole riprendere un coro.
Cardioide uni-direzionale o solamente direzionale si usa per catturare suoni solamente dalla parte frontale, questo tipo di microfono va posizionato sempre dietro le casse acustiche e mai puntato verso di loro, si usa prevalentemente quando non si vogliono disturbi esterni indiretti, per riprendere i suoni di uno strumento musicale, lo usano anche gli speaker radiofonici per una voce sempre limpida e pulita. Preferibile usarlo con asta o ben fissato, se si maneggia tra le mani ce la possibilità di sentire anche rumori indesiderati.
Supercardioide Ipercardioide stessa tipologia del cardioide ma con maggiore sensibilità frontale, sensibile anche a catturare i suoni dal posteriore del microfono, come si vede dal grafico, se utilizzate questo microfono sul palco fate attenzione a posizionare le casse spia a 45 gradi e non davanti al microfono per evitare un probabile effetto larsen (fischio nelle casse).
Bidirezionale sensibile sui laterali, più ci si sposta sul fronte o sul retro e più la percezione si attenuerà, utile per chi ha necessità di far parlare due persone su un unico microfono.
Ci siamo voluti concentrare solo su alcuni microfoni più usati e tipologie primarie, ma ne esistono ancora degli altri meno conosciuti o usati.