In qualsiasi ambiente, ormai, vi sono onde elettromagnetiche: prodotte da elettrodomestici, televisori, impianto della luce etc.
La trasmissione dei segnali audio di alta qualità (specialmente su percorsi lunghi) è perciò soggetta a questi disturbi: i conduttori che portano i segnali si comportano come antenne, e al segnale audio si possono sommare disturbi indesiderati, che nella maggior parte dei casi si caratterizzano come dei “click” o come un ronzio alla frequenza di rete (in Europa, 50 Hz) e alla frequenza delle sue armoniche.
Quanto più debole è la tensione del segnale (per esempio nel caso di segnali microfonici), tanto più forte sarà il pericolo di captare disturbi.
I “normali” collegamenti (per esempio fra un lettore di CD e l’amplificatore di un impianto stereo casalingo) sono realizzati con collegamenti cosiddetti sbilanciati, cioè realizzati con cavi dotati di due conduttori, il cosiddetto polo caldo e la massa, che è realizzata con una “calza” che avvolge il polo caldo (vedi Figura 7)
In questo caso i disturbi sono liberi di giungere all’ingresso audio, dal momento che il cavo funge da antenna.
Nella parte inferiore della Figura 7, invece, è mostrato un cavo per collegamenti bilanciati, vi sono tre conduttori, due poli caldi e la massa, ma i segnali sono duplicati, e lungo i due poli caldi scorrono in contro fase, all’ingresso viene poi realizzata la sottrazione fra i due segnali. In questo modo un disturbo (si veda la Figura 8) si sommerà in modo uguale ai due segnali in contro fase. Al momento in cui viene realizzata la sottrazione, il disturbo scompare, lasciando solamente il segnale audio desiderato.
Naturalmente è necessario che anche i connettori siano dotati di tre contatti. Si useranno jack stereofonici, o connettori XLR (Cannon).