Nel corso della storia, numerose leggende e racconti hanno narrato di esseri umani di statura gigantesca, e occasionalmente sono emerse notizie riguardanti il ritrovamento di ossa o scheletri di dimensioni eccezionali. Tuttavia, la comunità scientifica non ha trovato prove concrete a sostegno dell’esistenza di giganti umani.
Presunti ritrovamenti storici
Nel 1890, l’antropologo Georges Vacher de Lapouge scoprì a Castelnau-le-Lez, in Francia, tre frammenti ossei che attribuì a un individuo alto circa 3,5 metri. Questi resti, noti come il “Gigante di Castelnau”, non sono stati sottoposti a studi moderni con revisione paritaria, lasciando aperti dubbi sulla loro reale natura.
Nel 1904, il Saint Paul Globe riportò la scoperta di uno scheletro di 3,30 metri in Nevada, mentre nel 1925, vicino a Vichy, in Francia, furono rinvenute ossa di dimensioni eccezionali. Tuttavia, la mancanza di documentazione scientifica e la possibilità di errori di identificazione rendono questi resoconti poco affidabili.
Analisi scientifica
Le leggi della fisica e della biomeccanica suggeriscono che l’esistenza di esseri umani di dimensioni gigantesche sia altamente improbabile. All’aumentare delle dimensioni corporee, la massa cresce più rapidamente della superficie, rendendo le ossa troppo fragili per sostenere il peso e i muscoli insufficientemente forti per garantire movimenti efficienti.
Fonte: scienzenotizie.it
Alcune immagini che circolano online, raffiguranti scheletri giganti, sono state create digitalmente per concorsi di manipolazione fotografica e non rappresentano prove reali.
Per approfondire ulteriormente, puoi consultare il seguente video:
È tutti i documentari che li rappresentano?
La maggior parte delle immagini di scheletri giganti che circolano sul web o appaiono in alcuni documentari sono manipolazioni artistiche, rielaborazioni digitali o fraintendimenti di scoperte archeologiche reali. Alcuni esempi noti includono:
- Fotomontaggi e concorsi digitali – Molte immagini di scheletri giganti derivano da concorsi di fotoritocco, come il famoso concorso “Archaeological Anomalies” organizzato nel 2002 dal sito Worth1000, in cui i partecipanti creavano immagini false ma realistiche di scoperte archeologiche incredibili. Alcune di queste immagini, decontestualizzate, hanno iniziato a circolare come presunte prove reali.
- Malintesi e falsi storici – Alcune ossa umane di dimensioni superiori alla norma (ad esempio appartenenti a individui affetti da gigantismo) sono state talvolta confuse con resti di veri e propri giganti. Inoltre, ossa di grandi animali preistorici (come mammut o dinosauri) sono state talvolta erroneamente interpretate come resti umani.
- Esagerazioni mediatiche – Alcuni documentari sensazionalistici, per aumentare l’audience, hanno presentato immagini e racconti privi di conferme scientifiche, sfruttando la fascinazione per i misteri archeologici.
Esistono prove di esseri umani molto alti nella storia?
Sì, ma entro limiti biologicamente plausibili. Nella storia umana, ci sono stati individui eccezionalmente alti, come:
- Robert Wadlow (1918-1940) – L’uomo più alto mai documentato con certezza, che raggiunse i 2,72 metri a causa di una crescita incontrollata dovuta a iperplasia dell’ipofisi.
- Giganti dell’antichità – Alcune popolazioni del passato erano mediamente più alte rispetto ad altre, e scheletri di individui tra 2 e 2,3 metri sono stati occasionalmente trovati, ma nessuno di dimensioni estreme come 5-7 metri.
Conclusione
Non ci sono prove scientifiche a sostegno dell’esistenza di scheletri umani giganti di 5 o 7 metri. Le ossa mostrate nei documentari più sensazionalistici sono spesso fotomontaggi, fraintendimenti o resti di grandi animali. La scienza sostiene che limiti biomeccanici e fisiologici renderebbero impossibile per un essere umano raggiungere tali dimensioni senza gravi problemi strutturali
Le storie sui giganti rimangono parte del patrimonio mitologico e culturale dell’umanità, ma non trovano riscontro nella realtà scientifica.