I Jeans
Nel XV secolo a Chieri vicino Torino si produceva un tipo di tela blu usata per coprire le merci nel porto di Genova.
La traduzione di Genova in francese “Genes” sarebbe all’origine della parola Jeans. La parola Denim è una americanizzazione della denominazione francese “serge de Nimes”, un tessuto nato nel medioevo a Nîmes, in Francia, con cui si facevano i calzoni indossati dai marinai genovesi.
Il brevetto dei fu fermato il 20 Maggio 1873 da Jacob Davies e Levi Strauss
Negli anni 50 iniziarono a diffondersi come simbolo di ribellione adolescenziale, dopo che James Dean li indossa in Gioventù bruciata nel 1955.
Marty Friedman proprietario negli anni 60 di un negozio a New York fu l’inventore dei Jeans effetto consumato, ancora oggi si indossano e sono molto in voga.
Da una balla di cotone se ne ottengono circa 215 paia. Le coltivazioni di cotone coprono 34 milioni di ettari della superficie della terra e secondo Ethical Consumer utilizzano il 25% degli insetticidi del mondo e il 10% dei pesticidi. Produrre jeans dunque non è sempre sostenibile.
In Cina, India, Bangladesh , si produce il 50 % dei Jeans, il Messico è il paese più attivo nella produzione.
Sapevi che se un Jeans pesa dai 340 hai 600 grammi circa è un Jeans + adatto per l’inverno!!
Il 25 maggio 2001 un’incaricata della Levi’s ha acquistato su eBay un paio di jeans centenari ritrovati in una miniera, per 46.532 dollari. Ne sono state riprodotte 500 copie vendute a 300 dollari l’una.
Nel mondo si vendono due miliardi di pezzi all’anno, di cui il 30 % in Europa.
I Jeans più grandi al mondo sono lunghi 50 metri , e sono stati cuciti dagli studenti dell’Istituto Arabo di moda (Tunisia).
Una nuova frontiera si sta aprendo sulla produzione di Jeans, la quale farebbe risparmiare il 92% di acqua e il 30 % di energia, inoltre ci sarebbe una notevole riduzione di anidrite carbonica dispersa nell’aria a causa della sua lavorazione attuale, inoltre si risparmierebbero fino a 220 milioni di KWh di elettricità, è una ingente quantità di acqua .