In questa era usare dei Sintetizzatori o delle tastiere e all’ordine del giorno, collegare tra loro due sintetizzatori usarli e farli comunicare tra loro non c’è nessun problema rispetto a qualche anno fa.
Dopo l’invenzione di queste macchine il primo problema era proprio quello di poter usare più sintetizzatori tra loro, il vero problema era far capire al sintetizzatore cosa stava eseguendo l’altro, fu inventato un semplice sistema chiamato CV/GATE (control voltage/gate) che consisteva nell’invio di un valore di tensione che veniva associato ad ogni singolo tasto della tastiera, questo valore di tensione arrivava al sintetizzatore tramite un jack che veniva inserito dietro al synth per poi andarsi a collegare tramite ad un cavo anche ad un’altro synth. Ma con questo sistema non si potevano controllare tutti i controlli che possedeva il synth stesso (modulation,aftertouch,ecc..).
Dopo gli anni 70 la Roland inventò il DCB (digital communications bus) ma questo sistema non era compatibile con altri sistemi di altre case costruttrici.
Il Midi ( musical instrument digital interface ) arrivò dopo il 1982, si inventò cosi questo protocollo standard che permetteva di controllare i sintetizzatori in modo completo e totale.
La velocità di trasferimento dei dati si aggira intorno a 31.25 Kbaud, ogni byte e’ formato da 10 bit
(1 bit di start,8 di informazione ed uno di stop)
In linea di massima le informazioni midi sono formate da un byte chiamato status-byte che informa di che tipo di messaggio si tratta (nota,pitch bend,modulation,ecc..)
ed il suo canale midi (1-16), di seguito arrivano altri byte che completano l’informazione.
Esempio
B0 , 07 , 0F
B0 (status byte) = B rappresenta il tipo di messaggio che si vuole inviare (B (esadecimale) rappresenta un messaggio di control change,lo 0 (esadecimale) rappresenta il canale midi dove viene trasmesso in questo caso sul canale 1) 07 (tipo di control change) = il valore 07 indica che stiamo inviando un informazione per variare il parametro del volume
0F ( valore ) indica il valore che deve assumere il volume
COMANDO MIDI | STATUS BYTE | 1° BYTE | 2° BYTE |
NOTE OFF | |||
NOTE ON | |||
POLYPHONIC KEY PRESSURE | |||
CONTROL CHANGE | |||
PROGRAM CHANGE | |||
CHANNEL PRESSURE | |||
PITCH BEND | |||
SYSTEM ESCLUSIVE | |||
SONG POSITION PTR | |||
SONG SELECT | |||
TUNE REQUEST | |||
END OF ESCLUSIVE | |||
TIMING CLOCK | |||
START | |||
CONTINUE | |||
STOP | |||
ACTIVE SENSING | |||
SYSTEM RESET |
SECONDO CAPITOLO
I dati Midi trasmessi escono dalla porta Midi Out e vengono ricevuti dalla porta Midi In.
La presa Thru serve a trasmettere l’esatto duplicato dei dati che vengono ricevuti dal Midi In.
Classici collegamenti
Possiamo vedere uno dei collegamenti classici, Con questo tipo di collegamento bisogna considerare l’eventuale ritorno midi, ossia i dati che entrano nella presa Midi In riescono dalla presa
Midi Out creando un riciclo di dati (loop) tale da bloccare il sistema, specialmente se l’apparecchiatura
che svolge la funzione di Sequencer è un computer.
Ciò deriva dal fatto che l’interfaccia del Computer è quasi sempre priva della presa Midi Thru e per default quello che entra nella presa In esce dalla presa Out.
Le soluzioni per potere utilizzare tale collegamento, a parte staccare un cavo, sono:
Controllare se il software del Sequencer ha l’opzione per selezionare l’uscita Thru in OFF.
Selezionare nel sintetizzatore il LOCAL CONTROL in OFF
In figura 4 il collegamento classico utilizzato con una Master Keyboard muta, in questo collegamento viene utilizzata la presa Midi Thru, chiaramente tale l’utilizzo in cascata va limitato, proprio per la natura del flusso seriale del Midi, che provocherebbe un ritardo fastidioso e inutilizzabile del suono in uscita.
La soluzione per collegare più tastiere o expander è l’utilizzo di Midibox (fig. 5).
Un’alternativa al collegamento attraverso la presa Midi Thru, è il Ring, figura 6,
sfortunatamente non tutte le tastiere lo consentono.
1) Non utilizzato
2) Schermatura
3) Non utilizzato
4) +5Volt
5) Dati midi