La storia della musica
Dopo una lentissima evoluzione apparve l’uomo, che iniziò a capire e imitare i versi degli animali selvatici, nessuno ancora può dire quali furono le prime manifestazioni musicali dell’uomo.
Ancora adesso esistono popolazioni primitive che esprimono la musica con le mani, i piedi, i sassi e le grida.
I primi strumenti nacquero dalle canne vuote, quelli a corda dagli archi, gli stessi che l’uomo adoperava per scagliare le sue frecce, adoperando tronchi di alberi cavi l’uomo costruì i primi strumenti a percussione, perfezionando la propria canna vuota l’uomo riuscì a far emettere al proprio flauto diversi suoni, la prima arpa venne costruita aggiungendo nuove corde al proprio arco, e quando imparò a forgiare il metallo si costruì la prima tromba.
I popoli più antichi adoperavano la loro musica per cerimonie o riti propiziatori, in Egitto la musica era considerata un dono degli dei.
La musica ebraica è particolarmente importante per l’influenza che avrà, infatti attraverso la produzione di salmi si crearono le basi di quello che diventerà il canto gregoriano, ci sono documenti dell’antica musica cinese che permettono di stabilire che questo popolo impiegò una caratteristica scala musicale composta da cinque suoni, ( i quali corrispondevano al fa, sol, la, do, re scala pentafonica)
I cinesi costruirono vari strumenti come tamburi, campane, timpani, liuti, ma quello che desta più importanza e il king, formato da pietre sonore fissate su un telaio di legno, percosse da martelletti.
Alcuni strumenti costruiti dai popoli indiani furono tam tam, oboe, ma il più significativo e la vina, strumento a corde munito di due assi armoniche formate da zucche vuote, e poi la ravanastra, il sitar, il sarangi, strumenti a corde che sono stati i progenitori del violino.
La storia della musica – Primi strumenti musicali
Anche nell’antica Grecia la musica venne utilizzata come espressione artistica inoltre proprio da questa civiltà vennero create le basi teoriche e pratiche da cui poi si svilupperà tutta la musica dei paesi occidentali.
In Grecia la era considerata un valido mezzo di educazione morale e intellettuale e faceva parte dell’insegnamento scolastico.
Gli strumenti che accompagnavano il canto dei poeti e le tragedie greche erano: la lyra, (costruita con il guscio di una testuggine e le corde di budello tese sulla sua cavità) e l’aulòs, una specie di flauto a doppia canna.
Anche nell’antica Roma la musica venne utilizzata per rallegrare le riunioni o le feste ed i banchetti. Tipici strumenti romani furono la tuba e la buccina.
La musica Jazz
Le origini del jazz arrivano dalla lontana Africa, quando le tribù si riunivano intorno al fuoco per dare sfogo alle loro danze e canti dopo una giornata di caccia o una battaglia o qualsiasi altro evento.
Nel settecento quando inizio la tratta degli schiavi molti neri di queste popolazioni vennero trasferiti nelle piantagioni di cotone e chi riuscì a sopravvivere a questa crudele verità si ritrovò in una terra sconosciuta senza alcun sostegno ed e proprio da questa insopportabile sofferenza, e dalla perduta libertà iniziarono i primi canti ispirati dalla loro terra natale.
Nei primi del novecento a New Orleans, in Louisiana il jazz inizio a diventare popolare, il ( Work Song ) delle piantagioni di cotone, gli spirituals ( canti religiosi ), i blues ( canti accorati e nostalgici ), il reg time (allegra musica popolare ).
Le prime band iniziarono a suonare accompagnando matrimoni e funerali, la loro musica non aveva nessuna logica, ma tutto quello che riuscivano a far ascoltare dai loro strumenti era suonato ad orecchio, questo era lo stile hot o meglio jazz improvvisato.
Nel 1913 ci furono le prime incisioni di dischi. Negli anni venti il jazz sbarcò a Chicago, negli anni trenta nacque il boogie woogie, e crearono anche un nuovo genere musicale chiamato lo swing.
Negli anni quaranta negli Stati Uniti nacque il genere be bop, ispirata da un linguaggio musicale di protesta della popolazione nera.
Nel dopoguerra si impose il cool jazz, e negli anni cinquanta a causa dei problemi razziali i neri crearono il free jazz, il significato fu proprio quello di affermare una cultura nera indipendente da quella bianca.
Dagli anni sessanta il jazz subisce l’influenza del rock, e delle nuove tecniche elettroniche.
La musica concreta
I musicisti che si dedicano a questo, utilizzano suoni di varia natura, presi dalla realtà ambientale e da oggetti vari, registrandoli su un supporto magnetico e quindi elaborandoli attraverso tecniche varie (cambiamento di velocità, inversione del senso di rotazione e così via).
I rumori così ottenuti vengono poi montati, con risultati spesso di particolare efficacia. La musica propriamente elettronica si serve di suoni prodotti da apparecchiature quali sintetizzatori, registratori, macchine per la trasformazione del suono, filtri, mixer ecc…
Programmi appropriati consentono inoltre di produrre musica elettronica anche servendosi del computer. Si possono ottenere in questo modo impasti timbrici e atmosfere sonore straordinari, assolutamente non riproducibili con un’orchestra tradizionale.
Al di là degli usi sperimentali, la musica elettronica ha largo impiego attualmente nelle colonne sonore cinematografiche e televisive.
Questa è la storia della musica.