Sono passati tre anni dall’entrata in vigore del Regolamento Europeo n. 1169/2011 ad oggi molti consumatori sono ancora in confusione quando si trovano le diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.
La data di scadenza sugli alimenti è obbligatoria, (latte e prodotti lattieri freschi, formaggi freschi, pasta fresca, carni fresche, prodotti della pesca e dell’acquacoltura freschi) e molti altri devono riportare il giorno, il mese e l’anno.
Da consumarsi entro
Significa che la data di scadenza riportata non deve essere superata, il prodotto viene considerato pericoloso per la salute se consumato dopo la data di scadenza riportata in confezione, a patto che vengano rispettate le regole per la sua conservazione, suggerite in etichetta direttamente dal produttore, la scadenza si riferisce a confezione chiusa e ben conservata.
Da consumarsi preferibilmente entro
In questo caso la data di scadenza si riferisce ad un termine minimo di conservazione, oltrepassata quella data l’alimento non è pericoloso per la salute, ma potrebbe subire alterazioni organolettiche più o meno evidenti a secondo di quanti giorni si è andati oltre, riferimento sempre a confezione chiusa.
- per i prodotti alimentari conservabili per meno di 3 mesi, è sufficiente l’indicazione del giorno e del mese,
- per i prodotti alimentari conservabili per più di 3 mesi ma non oltre 18 mesi, è sufficiente l’indicazione del mese e dell’anno,
- per i prodotti alimentari conservabili per più di 18 mesi, è sufficiente l’indicazione dell’anno.
Gli alimenti
- Yogurt: fino a 6/7 giorni dopo la scadenza non si dovrebbero avere problemi, le proprietà nutritive si perdono ma le caratteristiche organolettiche si conservano
- Formaggio: a pasta dura, se si crea uno strato superficiale di muffa, basta toglierlo, e il formaggio e di nuovo edibile.
Formaggi Freschi. consigliamo di non consumare il prodotto fresco, potrebbe essere rischioso - Salumi: Rispettare le date di scadenza, possono essere pericolosi a rischio tossine.
- Conserve: in particolare quelle industriali, possono durare più a lungo di quanto indicato. il pomodoro, se la confezione è rimasta integra, si può consumare anche un paio di mesi dopo la data di scadenza. Ma una volta aperta, è preferibile di gran lunga consumarla in poco tempo. Per le conserve fatte in casa rimane sempre vivo il problema botulino. Fate molta attenzione.
- Conserve di verdure: come cetriolini, peperoni, melanzane, cipolline, olive, funghetti ed altri sottoli o sottaceti si possono mangiare fino a 2 mesi oltre la scadenza.
- Pesce in scatola: possono essere consumati 1/2 mesi dopo la scadenza, si consiglia di controllare comunque lo stato e il gusto del prodotto.
- Pasta e riso secchi: è possibile mangiarli anche dopo due mesi oltre la scadenza, questo vale anche per biscotti e cracker. Ma attenzione alla conservazione: se non tenuti come indicato dal produttore, in questi prodotti si possono formare vermicelli o farfalline.
- Succhi di frutta: come per l’olio e il caffè, dopo qualche mese perdono le loro proprietà organolettiche, se non conservati in modo corretto si possono formare muffe difficili da individuare ad occhio nudo, fare molta attenzione.
Conclusioni: L’unione Europea vuole cambiare l’etichetta sugli alimenti perché molti alimenti sono buoni anche dopo la data di scadenza, questo per evitare sprechi inutili, pensate che solo in Italia si buttano ogni anno circa150 chili di cibo ancora buono, per abitante, sono numeri difficili da stimare, forse saranno anche di più. L’Italia è il quarto paese al mondo nella lotta allo spreco alimentare , secondo la Coldiretti, nell’ultimo anno quasi tre italiani su quattro (71%) hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari. Non abbassate la guardia allo spreco.
Anche se molti alimenti sono considerati sicuri anche dopo la scadenza, si consiglia sempre di controllare bene , gli alimenti sono fortemente condizionati dalla situazione ambientale, che può essere non ottimale a garantire la durata dello stesso oltre la scadenza o in casi estremi anche prima della scadenza.