Veleni che non chiameresti mai veleni

«Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.»
Frase celebre scritta da Paracelso, alchimista svizzero, vediamo se è veramente la dose che fa il veleno.
Nessun alimento fa male, e tutto può far male, tutto può diventare veleno, perfino l’acqua. Il nostro corpo riesce a gestire tutto in modo egregio, ma la prima regola da rispettare è quella delle quantità.
Il principio di Paracelso si applica a qualunque cosa, che sia alimentare, medicinale, o di altro genere.

Alimentazione eccessiva

Ogni alimento che ingeriamo, che sia liquido o solido, viene scomposto e assimilato dal nostro organismo, siamo una macchina non perfetta ma molto elaborata e complessa, possiamo gestire quantità di alimenti che non dovrebbero essere mai superati, un comportamento compulsivo e continuativo nel mangiare o bere quantità esagerate, potrebbe portare a problematiche sia a breve che a lungo termine alla nostra salute, a volte il rischio può diventare letale.

L’acqua, fonte di vita, principale elemento del nostro corpo, il 60% del nostro corpo è composto da acqua, elemento di vita, ma potrebbe diventare anche elemento mortale, 7 litri di acqua bevuta in poche ore ci porta al 50% di possibilità di mortalità.
Bere una quantità eccessiva di acqua può essere dannoso per il nostro cervello e per il nostro sistema cardiocircolatorio, le cellule del nostro cervello potrebbero aumentare di volume, causa la troppa acqua che i reni non riescono più ad elaborare ed espellere, questo è molto grave, visto lo spazio ristretto della scatola cranica, ed è un problema anche per il cuore, che si trova a faticare di più causa il volume aumentato delle cellule, lo scompenso elettrolitico che si crea promuove la formazione di edemi e una diminuzione dei livelli di sodio. Se hai delle patologie, o prendi dei specifici farmaci, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista, che saprà consigliarti la giusta quantità e il tipo di acqua da bere, in base alle tue esigenze.

Il caffè, contiene caffeina che se ingerita in grandi quantità provoca una serie di complicanze che possono portare anche alla morte per arresto cardiaco. Non scenderò in particolari, ma bere 100 tazzine di caffe in un giorno, potrebbero essere letali, a secondo dello stato di salute dell’individuo. La caffeina è contenuta anche in tante bevande gassate, e cibi, il cacao e il te contengono caffeina.

ALIMENTOQUANTITA’ DI CAFFEINA
Caffè in polvere1000-3000 mg/100 g
Caffè espresso60-120 mg/tazzina
Caffè moka100-150 mg/tazzina
Caffè napoletano60-130 mg/tazzina
Caffè decaffeinato2-5 mg
Tè (infusione lunga)40-50 mg/100 g
Cacao polvere100 mg/100 g
Cioccolato (tavolette)50 mg/100 g
Cioccolato (tazza)10/40 mg/tazza
Bibita tipo cola20-30 mg/lattina (33 cc)

Le ciliegie, o meglio specificare, il nocciolo delle ciliegie contiene amigdalina, che una volta ingerito viene trasformato dal nostro organismo in cianuro, se ingerito in grosse quantità può inibire lo scambio di ossigeno tra il sangue e le cellule. Se avete mangiato un paio di noccioli non comporta grandi rischi per la salute, gli effetti sono blandi, ma già con 7/10 noccioli ci potrebbero essere disturbi anche seri, crampi allo stomaco, mal di testa, nausea e vomito, in questo caso è consigliato rivolgersi con urgenza al pronto soccorso, perché si potrebbe verificare un arresto cardiaco.

Attenzione che il discorso non varia per i semi di mele, è, a titolo informativo anche pescheprugne albicocche.

Mandorle crude, se avete intenzione di cogliere direttamente dall’albero le mandorle per poi consumarle crude, allora dovete prestare attenzione, perché consumare 50 mandorle crude vi mette già in pericolo, i sintomi sono pressoché come quelli da cianuro.

Pomodori, Melenzane, Patate, tutti e tre contengono solanina, un glico-alcaloide che le piante producono come pesticida naturale per difendersi dagli insetti. Il problema riguarda i pomodori verdi e le foglie della pianta, le patate vanno sbucciate bene senza lasciare il verde che si trova sotto la buccia, le patate che germogliano vanno assolutamente gettate al secchio.

  • La patata cotta ad alte temperatura può sviluppare acrilammide, una sostanza in grado di scindere i legami del DNA per questo di natura cancerogena.
  • La frittura è una delle cotture più a rischio da questo punto di vista.

Le melanzane, stesso discorso della patata, ma ne contengono in quantità minore.
NB: la solanina non si degrada con la cottura, ma consumate patate, melenzane e pomodori in tutta sicurezza, ma con qualche attenzione in più.

La noce moscata, se consumata in grandi quantità potrebbe portare a convulsioni e allucinazioni, la dose limite è tra i 2 e gli 8 g, il range è molto largo, perché il rischio è dipeso anche dal tipo di corporatura e salute dell’individuo che la ingerisce.